I tuoi Nonni

Ciao essere di Luce, nell’ultimo articolo del giovedì ti ho parlato di come puoi modificare le tue giornate solo cambiando il modo di parlare, se non lo hai letto clicca qui.

 

Oggi voglio parlarti di un momento della mia infanzia, di quando mia nonna mi narrava il suo vissuto. Voglio parlarti di questo  perchè spero tanto che tua abbia ancora i nonni, e se fosse così non è troppo tardi per fargli capire quanto sono importanti per te.

 

Ci rendiamo troppo tardi di quanto siano importanti le persone a noi care, solo dopo che le abbiamo perse. Nonni, genitori, fratelli e sorelle e anche gli amici, quando vengono a mancare per un motivo o per l’altro, ci vengono in mente tutti quei momenti che potevamo stargli accanto e godere delle loro energie, del loro amore.

 

Avevo capito che la mia nonna Stella aveva ormai esaurito il suo tempo. Avevo solo 10 anni ma sentivo che ogni volta che si andava dalla nonna io dovevo esserci.

La nonnna Stella era una vecchietta di 91 anni, vestiva sempre di nero e quel modo di raccogliere i capelli argentati attirava scempre la mia attenzione. La ricordo ancora perfettamente, come fosse ieri. I suoi occhi azzurri vetriferi che mi guardavano ma non vedevano, lei era cieca da anni e io la fissavo sempre incuriosita. Era dolce e delicata, le sue mani mi passavano spesso sul viso, accarezzando con molta attenzione. La sua voce era fine, pacata, lenta anche nei modi, come rallentanti ma molto precisi. 

 

Ogni volta che entravamo in casa, il tè era sul fuoco e la tavola imbandita con biscotti e caramelle, solo più tardi capii quanto tempo aveva impiegato per preparare la merenda, vista la sua precaria situazione di salute. Durante quei momenti, quando eravamo tutti seduti, si notava ancora di più il corpicino esile della nonna, leggermente ingobbito, in una poltrona che per lei era evidentemente troppo grande. 

 

Dopo aver terminato i tè e i dialoghi con i soliti argomenti un po banali che fanno i grandi, io mi sedevo per terra accanto a Lei e iniziavo con la solita domanda:

“ Nonna mi racconti di quando eri piccola e di come avete vissuto durante la guerra?”

 

Lei era nata alla fine del 1800 e si ricordava perfettamente la prima e la seconda guerra mondiale. Il racconto che mi colpì di più era di quando dovettero vivere molti giorni nascosti nelle cantine mangiando anche la pelle delle patate perché non c’era altro. Soffrirono la fame e il freddo e per scaldarsi, dormivano tutti vicini.

 

Ero piccola ma quei racconti mi toccarono in cuore. La nonna raccontava anche di quanti chilometri dovevano percorrere per andare a scuola con un pezzo di pane, del giorno prima, duro,  come merenda. 

 

La famiglia da parte mio padre è brianzola, per cui il loro cibo principale era polenta e latte poi durante la festa c’era un pezzetto di formaggio ma li stavano già meglio. La mia nonna è spesso nei miei pensieri, con amore e serenità, anche se durante il suo trapasso ho sofferto molto. Faccio sempre fatica ad accettare il distacco dal corpo ma lei vivrà sempre nel ricordo tramandato nelle mie figlie perchè ancora oggi parlo di lei e dei suoi insegnamenti amorosi. 

 

Raggiungi i tuoi nonni in queste feste di Natale, non lasciarli soli, stai con i tuoi cari e stringiti a loro, meritano il tuo amore.

La tua Anima si unirà alle energie che risuonano nella stessa frequenza. 

Resta centrato, indossa un Gioiello Seraphic e tutto sarà più semplice.

 

Un abbraccio di Luce.

 

Saphira.