FIDUCIA E COMPETENZA SEMPRE PIU’ RARE

Ciao essere di Luce, nell’ultimo articolo ti ho parlato di come l’Angelo di mia madre mi ha salvata, se non lo hai letto clicca qui.

Oggi voglio raccontarvi di un’esperienza che ho vissuto, di una grave mancanza di fiducia e competenza che ha segnato il mio sentire. Ti sarei grata se anche tu vorrai testimoniare in caso ti fosse accaduta una situazione simile.

Nel 2007 vari eventi mi avevano portato a fare dei passi indietro, solo dopo capii che l’universo mi stava portando verso una strada già prefissata.

La morte di mio zio Enrico e la rinuncia di mio fratello al progetto di sviluppo dell’Hotel Savoia di Taceno in Valsassina, avevano creato in me un grande vuoto, come se tutto quello che stavo facendo non avesse più senso. L’ambizione era terminata e con grande umiltà lo comunicai alla famiglia, non volevo più investire anima e corpo in un progetto che aveva fatto allontanare mio fratello. Sentivo la voce che mi spingeva a lasciare andare, allora non sapevo che fosse il mio Angelo custode, e così feci.

Chiamai il mio Architetto e feci subito la richiesta di vendere l’Hotel Savoia, di trovare un costruttore che con il cambio di destinazione d’uso avrebbe potuto creare un bellissimo Residence. Nel giro di pochi giorni venne fissato il primo incontro e, pur sentendo un forte senso di disgusto per quelle persone, portai avanti la trattativa, a quel tempo mi fidavo del mio tecnico.

Dopo vari incontri venne definito il progetto, le pratiche erano pronte per la firma del compromesso. 

La mia anima era in subbuglio. Non dormivo ormai da tempo e le occhiaie evidenti facevano vedere il mio malessere, vendere quella struttura era per me parte di un fallimento. Ricordo perfettamente la solitudine che provai sia per una rinuncia sia perchè stavo portando avanti una trattativa che sentivo più grande di me.

La mia anima era sola, aveva chiuso tutte le porte e non sentivo nessun supporto morale. 

Ora è tutto chiaro, a distanza di anni, ho seguito il mio Angelo, la mia guida, chiamala come vuoi, se ascolti con il cuore anche tu potrai camminare su un terreno pronto per te, per portarti aiuto e gioia, ma proseguiamo con il racconto.

Il giorno del compromesso era arrivato, sentivo che c’era qualche cosa che non andava e la guida me lo stava sussurrando. Rimasi calma ed entrai nel grande ufficio. Ero sola!!

Dall’altra parte della scrivania la controparte era accompagnata da due avvocati e due architetti mentre io ero sola. Il mio Architetto non si presentò e pur chiamandolo molte volte al telefono, non rispose. 

Sentivo il viso rosso e il sangue nelle vene che mi infuocava l’anima. Cercai di rimanere calma.I documenti e i disegni erano aperti sul grande tavolo con una biro che aspettava solo di essere presa per firmare.

Tic Tac, il tempo passava e il tecnico era sparito, volatilizzato…. 

La vocina mi disse di andarmene e così feci. Mi alzai e con grande calma dissi che quell’incontro era rimandato. Tra polemiche e discussioni loro non poterono far altro che accettare la mia comunicazione ferma e impassibile. 

Uscì dall’ufficio con le lacrime agli occhi, la rabbia e la delusione dell’assenza di quella persona avevano scosso tutto il mio centro. 

Vendere l’Hotel Savoia sarebbe stato per tutti noi un grande momento di liberazioni sia economico che di pensiero. Volevo togliermi quel peso e il mio Architetto non si era presentato. Mi richiamò più tardi con molta calma dicendo che aveva avuto un problema ma io non gli credetti, qualcosa non tornava.

L’incontro fu spostato a pochi giorni dopo, e ancora una volta entravo nella sala riunioni da sola, e da sola mi sedetti aspettando il mio Architetto che aveva promesso di esserci. 

Tic- Tac, il tempo passava e i signori dall’altra parte se la ridevano tranquilli, non erano per nulla preoccupati.

Sentivo la presenza di qualcuno che vegliava su di me, ricordo che in qualche modo ne sarei uscita. Niente ancora una volta quell’essere che si faceva chiamare professionista, non si presentò. Io ero al limite della sopportazione e dissi ai signori che avrei firmato, non avevo più nessuna voglia di proseguire quella trattativa, volevo chiudere questa storia il prima possibile, così firmai.

Non ricordo quante firme feci e cosa firmai, so solo che volevo andarmene da lì e finire in fretta tutta quella storia. Il grande peso gravava sulle mie spalle e la mia anima era più oscura che mai.

Odia profondamente quell’uomo, per avermi lasciata in mezzo ad un ufficio pieno di lupi ma soprattutto per avermi fatto concludere un affare poco chiaro. 

Con il tempo ho perdonato lui e me stessa come prima cosa ma, caro lettore, non fare il mio stesso errore, non affidarti a persone che pensi ti possano truffare, abbandonare o che non ti considerano come persona e imprenditrice.

Con il tempo ho perdonato lui e me stessa come prima cosa. 

Caro lettore affidati solo a persone veramente competenti e che abbiano ancora la sincerità e la correttezza, sia professionale che di animo.

Ogni giorno la vita ci mette di fronte ad ostacoli da superare, ma non per farci uno sgarbo, ma per insegnaci a forgiare la nostra anima, ad accrescerla. 

Ora indosso sempre i Gioielli Seraphic, e durante le trattative mi sento più centrata e sicura.

Un abbraccio di Luce.

 

Saphira.