Apriamoci al sentirci Umani

Ciao essere di Luce. Nell’ultimo articolo del venerdì dedicato al mio sentire ti ho chiesto se “La Donna libera ti fa paura?” se non lo hai letto clicca qui.

 

Oggi voglio farti riflettere su questa frase:” Apriamoci al sentirci umani”. 

Spesso mi sono posta questa domanda guardando le altre persone, sono sincera, mi capita spesso di farlo. 

Da ragazzina facevo un gioco, osservavo le persone e  immaginavo la loro vita, in quale stato emotivo si trovavano in quel momento e come stavano vivendo, poi crescendo ho smesso di farlo. Ho capito che per comprendere gli altri non dovevo né immaginare e neppure mettermi nei loro panni, visto che la mia percezione è sempre e comunque inevitabilmente differente. 

 

Non era immaginare me stesso nella situazione degli altri che potevo scoprire come si sentivano, anche perché ogni individuo reagisce agli stimoli diversamente dai nostri. 

Quando esco dai miei panni per connettermi all’altro mi disconnetto dalla mia percezione. 

Ero così attenta ad immedesimarmi nell’altra persona che entravo in risonanza. 

 

Possiamo dunque scegliere di rimanere in noi, vigili e presenti, accogliendo l’altro nel nostro spazio interiore, e per comprendere la sua emozione occorre trovare quella stessa emozione dentro di noi. 

 

Allora la comprensione di ciò che è “altro da noi” smetterà di essere una competenza intellettuale e potrà diventare una relazione. 

Per fare ciò è necessario avere allenato e coltivato l’ intelligenza emotiva, aver esplorato i nostri sentimenti e le nostre emozioni a sufficienza per poterli conoscere e ri-conoscere. Significa aver fatto esperienza di sensazioni che hanno lasciato nella nostra memoria una traccia, che possiamo recuperare, ricordare e rievocare. 

Il punto, quindi, non è domandarci: “Come mi sentirei al suo posto?” ma… “Quand’è che mi sono sentito così?”. Allora saremo in grado di attivare una comprensione così profonda da permettere all’altro di rispecchiarsi in noi, sentirsi capito, accolto, sostenuto, non giudicato. Per fare questo dobbiamo ascoltare il nostro mondo interiore, un ascolto aperto, onesto, totale.

 

Se conosco me stessa nel profondo posso migliorare la capacità di “ascolto”, con ogni senso.

E’ davvero difficile risuonare con gli altri e per questo occorre alzare la frequenza dentro di noi cogliendo ciò che ci risuona…perdonami in giro di parole…

La meraviglia nell’allenamento di questa capacità si manifesta non solo nella qualità delle nostre relazioni sociali con altri esseri umani, ma ci apre alla capacità di connetterci con tutte le altre forme di vita, diventiamo potenzialmente in grado di ascoltare tutto. Prima che l’empatia venisse identificata come un’abilità nelle relazioni umane (disposizione alla comprensione dell’altro senza partecipazione emotiva e senza giudizio), venne coniata per esprimere la capacità della nostra immaginazione di cogliere il senso della natura o di entrare in profonda connessione con un’opera d’arte.

Come è possibile dunque raggiungere una profonda comprensione di qualcosa così diverso da noi, con qualcosa di non umano?

Rimanendo in noi. Dissolvendo ogni barriera e sovrastruttura, abbassando il volume della mente che ci parla in continuazione, scendendo in profondità e aprendo l’intuito, il più raffinato dei nostri sensi. 

Attraverso l’esperienza sensibile e l’intuizione possiamo dunque fare conoscenza dell’altro, prendendo consapevolezza nell’ascolto possiamo espandere la nostra capacità di sentire, partecipare e percepire. 

Apriamoci al sentirci umani con sensazioni ed emozioni, con le nostre capacità, attraverso le nostre emozioni e sensazioni, così facendo comprenderemo il senso della vita, il suo valore, l’insegmamento.

È solo attraverso l’esercizio della fiducia incondizionata come esseri umani che possiamo condividere con l’altro la sensazione totale di un legame profondo.

La distinzione delle Anime tra “noi” e “loro” è il primo conflitto di sepazione che indebolisce il nostro valore. L’appartenza ad un gruppo ci fa riconoscere come valore della nostra unicità, pur essendo tutt’uno.

Lo sappiamo ma in qualche modo veniamo distratti al punto di dimenticarci che la più grande ricchezza della Terra è proprio la diversità.

Ciò che rende così unico e speciale il nostro pianeta nel panorama dell’universo conosciuto è proprio l’incredibile moltitudine di manifestazioni della materia e dell’energia.

Nella diversità stanno la forza e il potere, sia del singolo che dell’insieme. 

Accettiamo il fatto che essere unici, che non significa essere soli, e grazie a questo pensiero liberarci dal bisogno di sentirci necessariamente simili a qualcuno per poterci distinguere da qualcun altro e riconoscerci esclusivamente in un valore condiviso per poter acquisire senso. 

Noi donne, noi umani, noi orfani, noi animali, noi del gruppo 0+, noi onesti, noi italiani, noi consapevoli, noi, noi… voi, voi… ci piace tanto ma non ci rendiamo conto che raggruppando per similitudine, includendo qualcosa, escludiamo automaticamente moltissimo altro.

 Non limitiamoci a riconoscere la similitudine delle persone, è un atteggiamento distorto e fallimentare, oltre che limitante.

L’altro semplicemente manifesta il suo essere individuo e anche parte del tutto.

Caro essere di Luce, perdonami se sono stata un po tortuosa.

Credo fortemente che il primo passo per accettare di essere “Umani” è quello di trovare lo spazio dentro noi.

Il nostro spazio interiore dove sintonizzarci per trovare  l’armonia e la pace della nostra Anima per restare tutti connessi vibrando alti.

Hai difficoltà nel trovare la tua centratura? Affidati ad una guida sicura, lui saprà indicarti la via.

Un abbraccio di Luce.  

Saphira