Accetta la mia diversità, splendi anche tu!!

Ciao essere di Luce nell’ultimo articolo dedicato al mio sentire ti ho voluto far riflettere su questa frase:” Apriamoci al sentirci Umani”, se non lo hai letto clicca qui.

 

Oggi voglio affermare la mia persona per quella che è. “Accetta la mia diversità”. Accetta e rispetta la diversità di tutte le persone. Facendo questo cambierai il paradigma e potrai vivere ogni giorno in armonia con chi ti è accanto. 

 

Il fatto che tu voglia imporre il tuo volere e il tuo sentire sulle persone che ti sono accanto crea degli attriti, non solo dentro la tua anima, ma anche alle persone su cui vuoi importi.

L’atteggiamento è sempre lo stesso, ritorni su vecchi argomenti pur avendo capito che il tuo interlocutore la pensa in modo diverso.

Il tuo lasciar cadere l’argomento per poi tornare a ribadire i tuoi pensieri come se non hai ascoltato le parole dell’altro è segno di ottusità e caparbietà nel voler fare in modo che l’altra persona cambi idea.

Questa continua insistenza a tratti fa scattare protezioni e allontanamenti che potrebbero essere evitati semplicemente accettando le ragioni dell’altro. 

 

Io sono diversa da te come tu lo sei da me e tutti noi siamo diversi uno dagli altri. 

 

Non esiste nell’Universo un essere uguale a noi. Ognuno di noi ha la propria essenza e la propria natura, sto parlando di diversità, non solo dell’anima ma anche di pensiero.

La diversità di cultura, pelle, religione non la considerò più da quando ero ragazzina, mi sono elevata già in epoca giovanile. 

 

Fai ciò che senti, non guardare gli altri, pensa al tuo volere, a quello che ti fa star bene, solo così potrai splendere. 

 

Come è possibile farlo? leggi l’articolo e cerca di mettere in pratica alcuni suggerimenti…

 

Amare in primo luogo qualcun altro è immancabilmente una fuga da noi tutti sperata, e goduta, quando ne siamo capaci. Ma alla fine i nodi verranno al pettine: non puoi fuggire da te stesso per sempre, devi fare ritorno, ripresentarti per quell’esperimento, sapere se sei realmente in grado d’amare. 

È questa la domanda: ‘Sei capace d’amare te stesso?’, e sarà questa la prova.” (C. G. Jung)

Ci hanno insegnato che bisogna amare gli altri, fare del bene agli altri, dimenticandoci di noi stessi. Questo non può assolutamente renderci felici. La prova è esattamente quella di imparare ad amare noi stessi, anche nelle parti più fragili e meschine, in ciò che non sopportiamo di noi.

Fai di te l’altra metà intera che manca..

Che senso ha dare a qualcun altro la responsabilità della mia felicità?

Una delle cose più importanti da imparare è che gli altri ti trattano come tu tratti te stesso.

Se non hai stima e rispetto di te, incontrerai qualcuno che ti sembrerà un Dio, del quale ti innamorerai perdutamente, ma che ti farà sentire una nullità.

Se, quando hai la febbre e stai male, continui ad alzarti ed a cucinare, lavare, stirare per tutta la famiglia, non aspettarti che i tuoi ti aiutino, lo riterranno normale e dovuto….poi, magari, incontrerai colleghi e superiori che ti tratteranno allo stesso modo…

Conoscere noi stessi significa aver esplorato a lungo la profondità del nostro animo, fino a riconoscere le pieghe più oscure.

In questa dimensione la realtà è duale, si manifesta per opposti e, così come sappiamo di avere una parte luminosa, dobbiamo renderci conto d’avere una parte d’ombra, o comunque sconosciuta. Se ci riferiamo al nostro inconscio, sappiamo che si tratta del 95% di noi (in stime ottimistiche).

Possiamo anche dire che ciò che sappiamo rappresenta la CONOSCENZA, mentre ciò che non conosciamo rappresenta l’IGNORANZA. Da sempre la metafora del Cercatore ci indica colui che esplora territori sconosciuti, alla ricerca della Luce. Voler sapere di più, esplorare le profondità dell’animo umano, cercare risposte, non produce certezze e rigidità, piuttosto dubbi e capacità di andare oltre, per comprendere di più.

Andare verso la Luce significa attraversare l’ombra, esplorarla, diventarne amico. Non si può splendere accendendo fari per illuminare, si può splendere solo accendendo la propria LUCE INTERIORE, ciò che ci infiamma e ci rende vivi.

Attraversare il terzo varco significa riuscire a sganciarsi dagli irretimenti e liberarsi, dando a se stessi il permesso di diventare chi saremmo stati, se non avessimo avuto quei lacci a tenerci bloccati. Significa dare a se stessi il permesso di illuminare il mondo!

“La nostra paura più profonda non è di essere inadeguati, la nostra paura più profonda è di essere potenti oltre misura. È la nostra luce, non il nostro buio che ci fa paura. Noi ci chiediamo: ‘Chi sono io per essere così brillante, così grandioso? Pieno di talenti, favoloso?’ In realtà, chi sei tu per non esserlo? Tu sei un figlio di Dio. Se tu voli basso, non puoi servire bene il mondo. Non si illumina nulla in questo mondo se tu ti ritiri, appassisci. Gli altri intorno a te non si sentiranno sicuri. Noi siamo nati per testimoniare la gloria di Dio dentro di noi, non soltanto in qualcuno, ma in ognuno di noi. Nel momento in cui permettiamo alla nostra luce di risplendere, noi inconsciamente diamo agli altri il permesso di fare altrettanto. Nel momento in cui siamo liberi dalla nostra paura, la nostra presenza stessa, automaticamente, libera gli altri.” (Marianne Williamson)  

Quando sei il vero te stesso, tu splendi!

In più di vent’anni ho ascoltato così tante giustificazioni! Sapessi quante volte ho sentito dire ‘non posso’, ‘non ho soldi’, ‘non ce la faccio’, ‘non posso restare da sola’…

Perché stai rinunciando alla tua felicità?

C’è sempre un varco da passare, un permesso che bisogna darsi, per oltrepassarlo. Bisogna smettere di raccontarsi storie, e iniziare a crederlo possibile. Si tratta, quindi, di fiducia, di fede, di credere possibile quello che ci è stato detto essere impossibile.

Quando splendo, non lo faccio solo per me. Come ha scritto mirabilmente Marianne Williamson, quando splendo illumino il mondo intero. Quando splendo do il permesso anche agli altri di farlo, con la mia sola presenza. E questa è nostra responsabilità, in questo possiamo DAVVERO aiutare gli altri, non rinunciando a noi stessi, ma mostrando loro che splendere è possibile.

La fede ci aiuta a credere che l’Universo intero ci sosterrà, perché è davvero così! Infinite volte ho verificato che arrivano i soldi che occorrono, le persone che aiutano, le strade da percorrere per arrivare alla meta. Smettere di rinunciare e decidere di trovare il modo, questo cambia radicalmente le cose!

È inevitabile dedurre che, se quando splendiamo diamo il permesso agli altri di fare altrettanto, se rinunciamo a farlo diamo loro l’esempio della rinuncia.

Quante volte ho sentito dire: “Io non sono libera ma mia figlia lo sarà!” e quante volte ho pensato che quella illusione non sarebbe mai diventata realtà! Dobbiamo essere consapevoli che, se rinunciamo a diventare noi stessi, gli altri non avranno la possibilità di splendere che la nostra Luce avrebbe offerto loro.

Dobbiamo avere il coraggio di spezzare le catene per noi stessi, solo così le generazioni future potranno averne beneficio; in caso contrario, inconsciamente, inevitabilmente, esse si riprodurranno.

È molto più semplice continuare una vita di rinuncia a sé che diventare la pecora nera della famiglia. Solo differenziandosi dagli altri membri dell’albero genealogico possiamo creare nuove possibilità, soprattutto se la felicità in famiglia non era contemplata. Aspettarsi che sia qualcun altro a compiere questo miracolo per noi è una menzogna che ci costerà molto cara, e di cui, forse, ci renderemo conto solo dopo decenni.

Come sempre, si può dire che “una strada di mille miglia inizia con un passo”. Se stai leggendo queste righe non è certo un caso, e forse hai già cercato in molti modi di trovare una via di realizzazione.

La mia conclusione è sempre la stessa: TUTTO È POSSIBILE! Devi solo scegliere di crederci e di renderlo reale per te stesso!

Cara Anima, tutti meritiamo di vivere nella Luce e se trovi difficoltà nel farlo porta con te un fedele amico, un compagno di vita. 

Un abbraccio di Luce.

Saphira 

 

 

 

 

 

Spunti tratti da Valeria Pisano