Tutti noi siamo destinati

Gli anni più belli e spensierati della mia vita sono stati quelli in sella alla mia moto Gilera Arizona 125. Ti ho già scritto di quel periodo, se non lo hai letto e vuoi sapere di come il mio Angelo mi ha salvata, clicca qui

Possiamo dire che sono stati gli anni dove la morte mi ha accompagnato spesso e dove il mio Angelo ha dovuto lottare per tenermi su questa terra, solo ora ne comprendo il motivo.

Tutti noi siamo destinati ma resta sempre l’ultima decisione, la tua!! 

Ascolta ciò che ti viene sussurrato all’orecchio, il tuo Angelo ti sta guidando ma sta a te decidere se ascoltarlo oppure no.

L’estate era meravigliosa e la voglia di stare con gli amici e divertirsi era fortissima, sembrava essere quella la cosa più importante in quegli anni di spensieratezza. Io ero la ragazza con la Moto e, alla fine degli anni ‘80, ero l’unica donna della Valsassina ad averne una. Mi sentivo libera e fiera come un cavaliere a cavallo del suo magnifico stallone.

Guidavo la moto tutti i giorni, anche per giri brevi, e non potevo proprio farne a meno, poi raggiungevo gli amici con cui passavo il resto del tempo libero alla “pensilina”. Ci divertivamo davvero con poco: non c’erano telefonini e neppure PC, eravamo noi con le nostre storie e la voglia di raccontarle per attirare l’attenzione di tutti.

Quel giorno feci un giro più lungo del solito ed arrivai al ritrovo dopo tutti gli altri. Il percorso era stato emozionante, dato che ondeggiare sulle curve delle strade di montagna era un vero spasso.

Quando arrivai al punto di ritrovo, avevo l’adrenalina così a mille che, mentre tutti mi stavano guardando, feci una fantastica impennata lungo il rettilineo. Pochi metri dopo però, presi una piccola buca che mi fece perdere la stabilità sull’acceleratore e che, aumentando di velocità, mi fece ribaltare all’indietro.

Sentii la sella slittare sotto le gambe e vidi la moto passarmi sopra: avrebbe dovuto cadermi addosso ma qualcosa spostò la sua traiettoria. Mi alzai immediatamente, pensando alla moto e a cosa era appena successo, ma quando accorsero i miei amici e mi spiegarono l’accaduto capii che qualcuno aveva voluto il mio bene e che mi aveva in qualche modo graziata.

Mi guardarono come se fossi un fantasma e continuarono a ripetere che non era possibile uscire illesi da una caduta simile. Eppure io non mi feci nemmeno un graffio, sentivo solo dolore alla schiena dato che l’avevo battuta a terra, ma per il resto stavo bene.

 

Mi dissero che ero stata miracolata e quella frase la sentii molte volte durante la mia vita.

 Fu l’inizio di un sentire molto profondo, ma che purtroppo persi con il diventare adulta. Ma questa è un’altra storia.

 

Ti rivelo i miei vissuti perchè sono sicura che anche tu senti accanto a te una presenza che a volte interviene sulla tua vita. Lui è il tuo Angelo custode, sii consapevole di ciò.

 

Indossa i Gioielli Seraphic, scegli il tuo Angelo e affronta la vita con l’Anima piena di Luce.

Non sei solo.

 

Un abbraccio di Luce 

Saphira

 

Correzioni e proofreading

Angela Baldell